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DIVENTA ANCHE TU UN “GENITORE ROVINA-FIGLI”: FAI DIVENTARE TUO FIGLIO UN “BAMBOCCIONE”

La Treccani definisce “bamboccione” chi è considerato incapace di affrontare le responsabilità e le difficoltà della vita. Secondo Eurostat, in Italia i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i genitori sono il 66,4%. I più mammoni sono i maschi: il 72,7% dei maschi tra i 18 e i 34 anni vive con la mamma, contro il 59,8% delle femmine. I bamboccioni in Inghilterra vengono chiamati “Kippers” cioè: “quelli che restano a casa ed erodono la pensione e i risparmi dei genitori”, in Giappone vengono chiamati “parasaito shinguru” cioè “single parassita”.

Ma se tuo figlio è così, tu come sei? Come lo hai educato e cresciuto in questi anni?

A furia di servire e riverire i figli, si crescono ragazzi bamboccioni e imbranati. Madri e padri spesso si comportano come maggiordomi nei confronti della prole: allacciano le scarpe, preparano zainetti, sbucciano le mele, li accompagnano a scuola caricandosi i loro zaini, li portano al parco giochi che, pur essendo sotto casa un luogo sicuro, lo considerano pieno di pericoli ed impediscono loro qualsiasi tipo di fatica o di sforzo. Un comportamento troppo servile fa solo che male alle nuove generazioni.

Caro genitore, stai creando un ambiente domestico iperprotetto, disegnato per evitare ogni compito scomodo e qualsiasi responsabilità. Riempi la vita dei tuoi figli di attività extra scolastiche, gli fai fare pianoforte, calcio, tennis, nuoto, scacchi, inglese, ma non ti preoccupi neanche lontanamente di insegnargli a rifare il letto, a pulire il pavimento e le varie faccende di casa che gli serviranno una volta che sarà da solo.

Se da quando è piccolo lo hai trattato come una reliquia da preservare, allora è successo che: lo hai fatto dormire nel lettone con mamma e papà oltre ai 2 anni con la scusa che da solo non riusciva a dormire, così anche l’intimità della coppia è andata a farsi friggere; hai assecondato tutti i suoi capricci fin da piccolo, perché il suo pianto ti faceva sentire a disagio; gli sei corso dietro per la casa col piatto per farlo mangiare, perché non riuscivi a tenerlo a tavola; fin dalle elementare hai sempre fatto i compiti insieme a lui, anzi li hai fatti al suo posto perché pensavi che non riusciva mai a studiare da solo e tu non volevi fare brutta figura con gli insegnanti; non gli hai mai fatto mettere in ordine le sue cose in casa, perché facevi prima a farlo tu al suo posto; gli hai sempre preparato la borsa per lo sport, la valigia per l’università e dato sempre roba pronta da mangiare.

Ogni suo desiderio per te è sempre stato un ordine. Se continua a dare ordini in casa, chiedere soldi senza meritarseli, vagabondare ed essere irresponsabile la colpa è anche la tua!

Quindi hai messo al mondo un “pet”, un cagnolino che ti tenga compagnia per tutta la vita, che dovrà fare famiglia e vivere vicino a te oppure un figlio da allenare a vivere nel mondo? Se tuo figlio è un bamboccione viziato, in parte la colpa è proprio tua, Cosa sei disposto a fare? Quanto sei disposto a staccarti da lui?

Se la tua vita gira intorno ai tuoi figli, se non hai altri interessi oltre a loro, se dedichi tutto il tuo tempo libero ai figli senza coltivare tue passioni personali, se fai da maggiordomo o da sguattera a tuo figlio, probabilmente è proprio il tuo comportamento che non lo aiuta a crescere, ma lo rende continuamente sempre più dipendente da te come in realtà lo sei tu da lui. Se ti comporti in questo modo è importante che tu ti chieda il perché del tuo atteggiamento e la risposta non la troverai guardando tuo figlio, bensì guardando te stesso/a.

Cerca quindi di capire cosa ti spinge a essere così con lui? di cosa hai paura? che cosa ti preoccupa? Fra i vari motivi troviamo la necessità del genitore di sentirsi importante, realizzarsi attraverso di loro, la paura di sentirsi soli e la tendenza di non fare andare via i figli per paura di ritornare una coppia.

Per crescere bene e in modo sano tuo figlio devi iniziare subito, a:

  • Guidare, allenare i figli ad essere autonomi, indipendenti, autosufficienti e responsabili di ciò che fanno.
  • Limitare videogiochi, cellulare e la visione di film o cartoni che esaltano la violenza.
  • Sport di squadra: calcio, rugby, pallavolo, sono  molto utili per imparare il rispetto delle regole ed il confronto con il prossimo.
  • Coinvolgere il figlio nelle attività quotidianee nelle faccende di casa, come apparecchiare e sparecchiare la tavola, farlo contribuire alle attività domestiche: ne deve essere responsabile anche lui.
  • Educarlo all’indipendenza: piccole separazioni, come un campo scuola estivo, qualche pigiama party, giorni dalla nonna, essere accuditi dalle baby sitter perché mamma e papà fanno un weekend da soli sono utili.
  • Se cade o sbaglia fate in modo che si rialzi da solo, che trovi da solo la soluzione ai suoi problemi, altrimenti quando è che si farà mai le “ossa”?
  • Dategli dei compiti per renderlo più responsabile e se non li fa resistete a non farli voi; ma specialmente portatelo ad essere economicamente indipendente.
  • Quando arriva il momento, lasciatelo libero: prima o poi vi annuncerà di essere pronto ad andarsene da casa ed iniziare una sua nuova vita: favoritene l’allontanamento.
  • Uscite di casa! Per voi stessi, e dedicandovi alle vostre passioni, farete crescere anche loro.

Insegnate che esistono anche dei doveri nella vita, non solo diritti e vizi: non gli è tutto dovuto, ma deve conquistarsi le cose che desidera dandosi da fare e non solo farsi servire e riverire.

 

Steve Benedettini

Coach / Psicologo

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